Una fontana monumentale, nell’assenza del dio dei Venti
Realizzata dall’architetto Carlo Vanvitelli, su progetto del padre Luigi, la Fontana di Eolo doveva contare un totale di 54 statue. Come narrato nell’Eneide, il complesso doveva rappresentare il dio Eolo nell’atto di scatenare i Venti contro Enea e i Troiani, per volere di Giunone. I lavori iniziarono nel 1779: solo 29 statue furono effettivamente collocate. I Venti e Tritoni cavalcati da Putti si dispongono lungo una serie di scogli. Eolo non fu mai realizzato. Giunone non venne situata in cima alla cascata per non intralciare la prospettiva della Via d’Acqua. Lo sfondo architettonico nasconde una grotta ed è interrotto da 15 aperture. Quattro bassorilievi realizzati da Angelo Brunelli rappresentano Giove e le Dee, Le nozze di Teti e Peleo, Il giudizio di Paride e Lo sposalizio di Paride. Sulle balaustre delle rampe, una serie di sculture rappresentano venti minori, gli Zefiri, alternati a coppie di schiavi che sorreggono grandi vasi in forma di conchiglia.