Nell’abbondanza del verde, il prestigio dei Borbone
Fin dalla sua origine, l’impulso dato all’attività vivaistica fece del Giardino Inglese un importante centro di sperimentazione botanica, noto in tutta Europa. Alle due serre settecentesche si aggiunse poco lontano la Serra Grande, progettata nel 1863. Moderne caldaie a legna permisero la coltivazione di specie esotiche di prestigio. Le piante della Reggia di Caserta erano utilizzate nei diversi Siti Reali, ma anche vendute al pubblico grazie a un catalogo pubblicato dall’amministrazione di corte. Nei pressi delle serre, il roseto e le cosiddette “scolle” delle camelie accolgono un’importante collezione floreale, che offre il meglio di sé dal mese di dicembre a maggio. Poco lontano, un’ampia vasca dominata da un Putto che cavalca un tritone è dedicata alla coltivazione delle ninfee.
Attualmente, l’area delle Serre ospita “Le Serre di Graefer”, un progetto di recupero degli spazi produttivi del Giardino inglese realizzato grazie al partenariato pubblico-privato, in un’ottica di economia circolare e sostenibilità. Scopri di più.
Le tipologie di serre
Serra in Muratura e a botte
Fine ‘700
Utilizzate per il ricovero delle piante che non resistevano ai freddi invernali e che venivano invece sistemate su gradoni ombreggiati – i cosiddetti cassoni – durante i periodi estivi.
Serra delle begonie
Seconda metà dell’800
Realizzata in ferro e vetro alla fine del XIX secolo, destinata alla collezione di begonie e di succulente.
Serra grande
1862
Destinata da Terracciano all’acclimatazione dei due esemplari di Chorisia speciosa tenuti qui in piena terra e ancor oggi visibili, per utilizzare la fibra lanosa che avvolge i semi nell’industria manifatturiera locale .
Serra moderna
Anni 80 del 900
L’area delle serre include anche una serra moderna, costruita negli anni ’80 del XX secolo e climatizzata per favorire la vegetazione delle piante.
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