Nel labirinto della dea della Giustizia
Racconta il mito che Astrea, dea della Giustizia, fu l’ultima divinità ad abbandonare la terra al termine dell’Età dell’Oro. A lei è dedicata la quarta anticamera alla Sala del Trono, decorata, come la Sala di Marte che la precede, durante il periodo della dominazione francese.
La figura di Astrea, riconoscibile dalla bilancia e dal pendolo, simboli dell’equità del regno, è rappresentata in uno degli altorilievi dorati, opera di Domenico Masucci, e nel dipinto sulla volta di Jacques Berger. Nel ritrarre la dea, Berger si ispirò probabilmente alla regina Carolina Murat, che come il marito condivideva gli ideali massonici alla base dell’iconografia della sala.
Il motivo del labirinto, sul pavimento in marmo di Carrara, evoca significati esoterici.
Le decorazioni della sala furono ritoccate dai Borbone durante la Restaurazione: l’Ercole dorato scolpito al fianco di Astrea regge il giglio emblema dei Borbone.