Laboratori di restauro

Tra conservazione e restauro, attenzioni concrete al servizio del patrimonio culturale del Complesso Vanvitelliano

Azioni di tutela, catalogazione, conservazione, manutenzione e restauro dei beni del Complesso Vanvitelliano costituiscono il cuore dell’attività della Reggia di Caserta. I laboratori di restauro della Reggia di Caserta assolvono la missione del museo tramite personale altamente specializzato.

I laboratori svolgono attività conservative dirette sul patrimonio della Reggia di Caserta, garantiscono il monitoraggio dei cantieri aperti e il controllo periodico dello stato di conservazione dei beni storico-artistici del Complesso. Oltre alle loro azioni ordinarie, i laboratori di restauro della Reggia di Caserta svolgono attività didattiche e divulgative indirizzate al pubblico e alle scuole. È possibile visitare i laboratori solo su prenotazione o in occasioni scelte. Per restare aggiornato, segui le novità legate al Complesso e le attività programmate sui nostri social e sul sito, nella pagina Iniziative e nella pagina Notizie.

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Il Laboratorio di Restauro dei Beni storico-artistici

Diretto dalla dott. Anna Manzone, specializzata in manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile, manufatti scolpiti in legno, arredi e strutture lignee, manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e dipinti, il Laboratorio di Restauro dei Beni storico-artistici svolge attività di conservazione e tutela del patrimonio culturale del Palazzo Reale, oltre che delle collezioni del Parco Reale e del Giardino Inglese. Le attività di monitoraggio dei beni culturali del Complesso Vanvitelliano, si affiancano ad interventi di manutenzione programmata, conservazione preventiva e restauro. In linea con la sua missione formativa, il Laboratorio di Restauro dei Beni storico-artistici della Reggia di Caserta cura la comunicazione relativa alle attività di sua competenza e ospita regolarmente stage curriculari, in partenariato con università e centri di alta formazione italiani e stranieri. Il personale del laboratorio è altresì responsabile della riorganizzazione dei depositi museali, secondo nuovi standard conservativi, in linea con i principi ICCROM, e dell’elaborazione dei Condition report delle opere della Reggia di Caserta destinate al prestito.

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Laboratorio di restauro per i beni archivistici e librari

Diretto dal dott. Gennaro Tortino, specializzato in interventi di restauro per materiale librario e archivistico, manufatti cartacei e pergamenacei, materiale fotografico, cinematografico e digitale, il Laboratorio di Restauro per i Beni Archivistici e Librari è responsabile della manutenzione, della conservazione e del restauro dei documenti conservati presso l’Archivio Storico e la Biblioteca Palatina della Reggia di Caserta. In linea con la missione del museo, il laboratorio contribuisce inoltre alla tutela del patrimonio artistico, librario, archivistico, fotografico e digitale del Complesso Vanvitelliano. In occasione di mostre ed eventi scientifici, il Laboratorio di Restauro per i Beni Archivistici e Librari cura le condizioni espositive del materiale cartaceo coinvolto attraverso un attento controllo dei parametri ambientali. Collaborando con università ed enti esterni, il laboratorio è regolarmente sede di tirocini formativi ed ospita attività didattiche per il pubblico e le scuole.

Il Laboratorio di Restauro per i Beni Archivistici e Librari collabora inoltre con il personale del Laboratorio Fotografico e del Laboratorio di Digitalizzazione, seguendo procedure di informatizzazione e storage dei documenti, in ottemperanza alle norme di buona conservazione del materiale documentario in formato tradizionale e digitale.

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I depositi e la camera anossica

Il Servizio Laboratori di Restauro è referente per l’organizzazione, il monitoraggio, la gestione, la consultazione e la valorizzazione dei depositi delle collezioni. L’attività in corso prevede l’organizzazione razionale della collezioni presenti all’interno dei depositi, in base agli spazi esistenti e nella previsione futura di riorganizzazione funzionale. Ad oggi, i depositi contengono svariate tipologie di opere, con materiali, funzioni, epoche e tipologie differenti.

La riorganizzazione delle opere prevede un lavoro condiviso con il Servizio Inventario e Catalogo del patrimonio mobile che ha attualmente avviato una accurata ricognizione degli inventari storici. Inoltre è attivo un piano di manutenzione programmata avviato grazie all’acquisto di camera di disinfestazione per opere d’arte che funziona tramite metodo anossico, ossia sottraendo ossigeno a favore di azoto – alternativa ecologica ai sistemi tossico-nocivi ampiamente diffusi. E’ stato creato un piano di disinfestazione stilando degli elenchi puntuali, avviando il ciclo di tutti gli arredi lignei e tessili e proseguendo con altre tipologie di opere che necessitano l’intervento.

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I progetti del laboratorio di restauro

03/2022-06/2022

Gruppi scultorei della Fontana di Diana e Atteone

Il lavoro è stato svolto dall'impresa Fll.i Navarra, grazie al Fondo per l’arte dell'Associazione Soroptimist International Italia. Il club di Caserta ha vinto con il proprio progetto, redatto insieme al servizio Laboratori di Restauro della Reggia, sulle 22 proposte arrivate dai gruppi di tutta Italia, relative ad altrettanti siti. L’obiettivo è stato quello di procedere con prodotti ecocompatibili atti a non compromettere la vita di flora e fauna acquatica, eliminando le sostanze sovrapposte che non rendevano leggibile l'opera nella sua bellezza. Si è trattato di un restauro “green”, sia per la scelta dei prodotti utilizzati, sia per la presenza del bacino idrico della fontana attorno, decidendo di non svuotarla così da rispettare l’ecosistema delle specie acquatiche presenti e l’estetica del complesso monumentale. L’allestimento del cantiere ha previsto, quindi, il montaggio di piattaforme galleggianti in modo da permettere agli operatori di lavorare in sicurezza. L’opera, conosciuta anche come “il Bagno di Diana”, è collocata nella parte Nord del Parco Reale della Reggia di Caserta ed è l’ultima fontana monumentale a conclusione della grande “Via d’acqua”. Il tema rappresentato è tratto dalla mitologia greca e descritto nel terzo libro de “Le Metamorfosi” di Ovidio: il cacciatore Atteone, dopo essersi perso nel bosco, assiste al bagno della dea Diana e delle sue ninfe nella fonte Parteia. La dea, sorpresa dal cacciatore in un momento di grande intimità, adirata per l’accaduto trasforma Atteone in un cervo che viene sbranato dai suoi stessi cani....

Restauro Green
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07/2021-05/2022

Statua del principe ereditario Carlo Tito di Borbone

Il manufatto, raffigurante il principe ereditario, il Real Infante Carlo Tito di Borbone, è stato conservato in uno dei depositi museali del museo della Reggia di Caserta. L’ambiente che lo ha ospitato per diversi anni è la cappella Pio IX, un piccolo spazio in cui l’opera si trovava poggiata ai piedi dell’altare. L’operazione di recupero, risistemazione, adeguamento e valorizzazione dei depositi che la direzione ha intrapreso con il servizio Laboratori di Restauro già dal 2020 ha interessato anche questo piccolo deposito, da cui è emersa la scultura. L’approccio all’opera è stato quello di un intervento “minimo”, volto a non stravolgere la visione della superficie semi lucida, data proprio dai protettivi utilizzati dall’artista e in precedenti interventi conservativi. Il criterio su cui si è basato l’intervento di restauro è stato quello di rimuovere tutte le sostanze sovrapposte che interferivano nella lettura della superficie, per spessore o per squilibrio cromatico, alleggerendo senza però eliminando del tutto le patine e le patinature con cui l’opera è arrivata a noi, ivi compresi i graffi superficiali diffusi....

Minimo intervento conservativo
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06/2021-11/2021

Fotografie di Robert Mapplethorpe

L’importante intervento di restauro dell’Installazione di Robert Mapplethorpe si inserisce nell’ambito dell’impegnativa attività svolta per la prestigiosa collezione Terrae Motus a partire dalla seconda metà del 2019. L’opera, realizzata nel 1983, comprende cinque stampe fotografiche in bianco e nero, dai titoli: Dennis Speight with thorus, Jack with crown, Skull and Crossbones, Jill Chapman, Dennis Speight with flowers. La sequenza delle fotografie emula le immagini di un polittico e allude alle pitture religiose tradizionali. Chiari i riferimenti ai simboli della passione di Cristo, quali: la corona di spine in Jack with crown; e al profilo della Maddalena in Jill Chapman. Gli scatti furono realizzati tutti nello studio dell’artista ad eccezione dell’immagine centrale con il teschio, Skull and Crossbones, che fu ripresa da Mapplethorpe davanti alla chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco in via dei Tribunali, durante una sua permanenza a Napoli. L’uso del bianco e nero e delle tonalità di grigio connota le immagini fotografiche di una plasticità scultorea. Mapplethorpe si ispirò per quest’opera a due tradizioni di fotografia d’interni: il ritratto fotografico di fine ‘800, e la fotografia di moda in voga tra gli anni ’20 e ’30 del ‘900. Il lavoro, insieme alle altre opere di Terrae Motus, fu esposto prima a Boston, all’Institute of Contemporary Art, nel novembre 1983; e poi a Villa Campolieto (Ercolano) nel 1984. L’intervento di restauro si è reso necessario a causa di complicazioni legate al degrado chimico/fisico dei supporti delle fotografie scaturite dall’azione di agenti microbici. Il restauro è stato eseguito da SMP Photo Conservation Studio, di Sandra Maria Petrillo, professionista con esperienza decennale nella conservazione e restauro di opere fotografiche storiche....

Restauro fotografico
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