Circuito archeologico dell’Antica Capua

3
siti culturali
+ 18
secoli di storia
46
m di altezza originaria dell’Anfiteatro
Via Roberto d’Angiò, 48, 81055 Santa Maria Capua Vetere (CE)

Il Museo Archeologico, il Mitreo e l’Anfiteatro

Il Circuito Archeologico dell’Antica Capua comprende il Museo Archeologico, il Mitreo e l’Anfiteatro. I tre siti si trovano nella città di Santa Maria Capua Vetere, non lontano dalla Via Appia, tra le principali arterie della viabilità romana. La storia dell’antica città si può ripercorrere nel Museo Archeologico, con un percorso che va dall’Età del Bronzo al I secolo a.C. L’età romana costituisce per la città un momento di particolare prestigio: Cicerone la definì altera Roma, seconda Roma. Lo splendore raggiunto in questo periodo è testimoniato dall’Anfiteatro costruito tra il I e il II secolo d.C., la cui mole ne fa il secondo in Italia per ordine di grandezza dopo il Colosseo. Accanto ad esso, oggi il Museo dei Gladiatori consente di approfondire la storia dell’edificio e dell’annessa Scuola dei Gladiatori, famosa per le vicende legate alla figura del gladiatore Spartaco.

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L’antica capua

Secondo la tradizione il nome Capua deriva da Kapys, l’eroe nipote di Enea allattato da una cerva nel Santuario di Diana Tifatina, non lontano dall’abitato. L’Antica Capua, la cui nascita viene riferita all’800 a.C da Velleio Patercolo e al 471 a.C. da Catone, viene occupata prima dagli Etruschi, poi dai Sanniti e dai Romani. In età romana, nel II secolo a.C., la città raggiunge un tale peso politico ed economico da eguagliare lo stesso numero di abitanti di Roma. Il suo declino comincia a seguito della disfatta di Canne (216 a.C.), quando la città, alleata di Annibale, perde i suoi privilegi e viene ridotta da Roma al rango di provincia. La città subisce danni con l’incursione dei Vandali e nell’840 d.C., a seguito del passaggio dei Saraceni, viene abbandonata. La sua popolazione si trasferisce nei pressi del Volturno, dove verrà fondata la nuova Capua.

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Il mitreo

Il Mitreo è un ambiente sotterraneo datato al II secolo d.C. Rinvenuto per caso nel 1922, è uno dei più importanti santuari al mondo dedicati al dio Mitra. Nel sacello si trova un affresco che rappresenta la divinità, colta nell’atto di uccidere il toro. Il mitreo testimonia la diffusione del culto mitraico in città, probabilmente giuntovi a seguito dell’arrivo di gladiatori orientali nella vicina scuola.

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L’Anfiteatro Campano

L’Anfiteatro cosiddetto “Campano” rappresenta la magnificenza raggiunta dall’Antica Capua in età romana. L’edificio, costruito su una precedente arena di età graccana, si sviluppava su quattro ordini monumentali, tre dei quali caratterizzati da 80 arcate ornate da 240 busti di divinità, satiri e maschere teatrali, alcuni dei quali oggi conservati presso il Museo Campano. Nello stesso museo si trova anche l’epigrafe che attribuisce il restauro dell’anfiteatro all’imperatore Adriano. Il monumento viene distrutto durante il saccheggio di Genserico, poi riparato nel 530 d.C. Nel IX secolo d.C., con la distruzione della città a opera dei Saraceni, l’Anfiteatro viene trasformato in fortezza.

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