Semi
SEMI è il nuovo contenitore di iniziative della Reggia di Caserta che connette impresa e ricerca attraverso un modello unico di partenariato pubblico-privato, per dare nuovo impulso economico al sito e al territorio che lo accoglie.
Sviluppo e meraviglia: un percorso d’impresa e valorizzazione storico – culturale che parte con il bando dedicato alla riqualificazione delle serre borboniche, per poi ampliarsi ad altri spazi della Reggia.
SEMI pone le basi per avviare collaborazioni tra la Reggia di Caserta e soggetti privati in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU e i principi dell’ art. 151 del Nuovo codice dei Contratti pubblici che promuove forme di partenariato con soggetti pubblici e privati in materia di beni culturali.
Il progetto per le serre borboniche
La prima iniziativa di SEMI è il bando dedicato al recupero storico-artistico, culturale e produttivo delle serre borboniche.
Le serre, situate nel cuore del Giardino Inglese, un tempo erano adibite ad attività di acclimatazione, studio scientifico e riproduzione di moltissimi esemplari botanici indigeni ed esotici, diventando uno degli spazi più produttivi dei siti reali.
Oggi, vogliamo restituire a questi luoghi la loro funzione e identità originaria, ripristinandone il carattere produttivo, in un’ottica di economia circolare e sostenibilità finalizzata alla vendita.
Il bando si è chiuso in data 5 dicembre 2022. Sono in corso le procedure di affidamento.
A chi si è rivolto il bando?
Ad aziende florovivaistiche, aziende specializzate nella manutenzione, nel recupero e nella valorizzazione di giardini e parchi storici, associazioni di categoria, cooperative sociali, Atenei universitari e altri soggetti del settore che vogliano intraprendere questo percorso unico; vogliamo realtà pronte a incontrarsi per costituire delle A.T.I. solide e durature.
Tra il bello e l’utile: i Borbone e l’impresa
I siti reali borbonici non erano solo luoghi per il diletto della famiglia reale, ma anche spazi destinati ad attività produttive di diverso tipo. Con questo approccio, a esempio, giardini e parchi si trasformavano in aree per le coltivazioni, mentre i bacini idrici venivano dedicati all’itticoltura. Tutti questi prodotti erano principalmente destinati alla mensa reale, ma le eccedenze venivano destinate alla vendita, in un’ottica di autosostentamento caro ai Borbone e fortemente in linea con i dettami illuministici settecenteschi, che promuovevano un sempre più stretto legame tra il bello e l’utile.