Scopri la Reggia | I personaggi: Clara Spinelli

La Reggia di Caserta custodisce non solo le testimonianze tangibili della vita di Corte, rappresentata dai molteplici oggetti e opere d’arte, architetture, specie arboree e vegetali, ma anche dalle intriganti storie dei tantissimi personaggi che hanno vissuto e frequentato la Corte. Con questa rubrica intendiamo raccontarvene alcune. Buona lettura.
Ieri vi abbiamo mostrato le immagini di “Cupido”, pastello su tela ad opera di Clara Spinelli. Oggi vogliamo raccontarvi l’intrigante storia dell’autrice, pittrice di corte.
Clara, al secolo Chiara Spinelli di Belmonte Pignatelli (Napoli, 10 gennaio 1744 – 18 febbraio 1823), era una donna bella, esuberante, capace di gestire la vita mondana come un colto salotto. Riuscì a meritarsi la fiducia di Maria Carolina, che apprezzò la sua vivace compagnia in ogni occasione, dal gioco, agli affari più intricati. La sua cultura poi la rendeva anche un’amica piacevole, una guida e un’istitutrice. Infatti era membro dell’Arcadia, dove era conosciuta con lo pseudonimo di Rosmira Ecalia. Nel 1764, prima del matrimonio di Ferdinando IV e Maria Carolina d’Austria, Clara aveva sposato Antonio Francesco Pignatelli, figlio di Anna Francesca Pinelli, principessa di Belmonte, che era stata dama favorita della regina Maria Amalia.
Con l’abdicazione al trono di Carlo a favore del figlio Ferdinando, Antonio si avvicinò a Domenico Cattaneo, scelta che gli consentì di stringere amicizia con il giovanissimo re, con il quale condivideva anche molti momenti di svago.
Dopo la morte dei genitori, Antonio Pignatelli ne ereditò tutte le proprietà, tra cui il feudo calabrese di Belmonte, da cui derivò l’identificativo di Clara come principessa di Belmonte. Antonio ereditò anche molte cariche dal defunto Lelio Carafa. La presenza a corte in quegli anni gli consentì di assistere Ferdinando IV, ricevendo addirittura nel 1768 il collare dell’ordine di San Gennaro.
Nonostante o proprio in conseguenza di questi rapporti, alla fine degli anni Sessanta del Settecento, i coniugi Pignatelli rischiarono l’allontanamento dalla capitale per aver scatenato le gelosie di Maria Carolina, disturbata dall’attenzione che il re riservava a Clara. Nonostante le chiacchiere di Palazzo, Carolina riuscì a perdonare la Spinelli, cosa che avvantaggiò anche il marito, gratificato per l’antica fedeltà della sua famiglia alla casa d’Austria. A corte arrivò a ricoprire le più alte cariche. Nonostante questi legami di fedeltà alla famiglia reale, Clara partecipò alla rivoluzione partenopea e per questo fu esiliata in Francia, riuscendo a rientrare a Napoli solo nel 1816, dopo la Restaurazione borbonica.
Possiamo conoscere il volto di Clara Spinelli grazie a un autoritratto conservato alla Galleria degli Uffizi. E’ un pastello su carta in cui la nobile si mostra con i capelli raccolti in alto e fermati con una rosa e con un velo.