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Gli arredi napoleonici

La coppia di troni con pomi in avorio fa parte di un insieme di arredi composto da sei poltrone con braccioli, sei sedie, ventuno sgabelli, due poggiapiedi, un parafuoco e un paravento (disperso), tutti originariamente eseguiti per il Grand Cabinet dell’imperatore Napoleone I nel palazzo delle Tuileries da Francois Honoré Georges Jacob-Desmalter su disegni di Percier e Fontaine, che, a loro volta, per la particolare sagoma dei troni, si ispirarono ad una poltrona ideata da David.
I fusti intagliati furono dorati da Chatard e rivestiti dal tappezziere Jean-René Flamand con arazzi intessuti dai Gobelins. I modelli degli arazzi furono dipinti dal pittore Jacques Dubois che tradusse i progetti elaborati da Jacques-Louis de la Hamayade de Saint-Ange nel corso del 1809.
L’insieme dei mobili, terminato entro il 1810, non incontrò il favore di Napoleone I e furono pertanto depositati sino al 1812 nei Magazzini delle Tuileries, allorché fu deciso di inviarli a Roma per arredare le Stanze di rappresentanza dell’Imperatore nel Palazzo del Quirinale.
Infine, nel 1814, quando Gioacchino Murat occupò Roma, gli arredi vennero trasferiti a Napoli. Non si sa con esattezza quando arrivarono a Caserta, ma risultano inventariati a Palazzo già a partire dal 1878. Gli sgabelli sono costituiti da struttura in legno dorato finemente intagliato, cuscini imbottiti ricoperti dalla tappezzeria Gobelins (fondata a Parigi nel 1662 da Luigi XIV), di colore rosso scuro con ghirlande verdi ricamata a piccolo punto. Sulla seduta il monogramma borbonico “F.B.”, probabilmente posizionato in un secondo momento al di sopra del tessuto originale. Il tessuto è creato con telaio Jacquard, con diversi subbi di ordito e diverse navette per la trama, i filati usati sono di lana avorio, lana policroma e seta. L’imbottitura è costituita da lana e da crine di cavallo sostenuta da tela di canapa.
