
Scopri di più: Sala della sedia volante
La sedia volante

La Reggia di Caserta conserva tante curiosità e molte all’avanguardia. Nelle retrostanze ottocentesche degli Appartamenti Reali si può osservare una delle innovazioni tecniche più particolari: la cosiddetta “sedia volante”.
Si tratta di un vero e proprio ascensore che consentiva di raggiungere il piano nobile evitando la fatica delle scale. Questa richiesta così particolare venne dal re Ferdinando II, appassionato di scienze e tecnologie, e fu realizzata dall’architetto Gaetano Genovese che la ultimò nel maggio del 1845.
Il meccanismo di funzionamento fu collocato nell’ammezzato tra primo e secondo piano. Il movimento era assicurato da un congegno di ruote dentate azionato manualmente e come contrappesi furono impiegate cassette in lamiera di ferro, riempite con ferro fuso, che potevano scendere o salire grazie a due guide in ferro fissate al muro con delle staffe.
All’avanguardia era anche il sistema di sicurezza che arrestava il movimento della sedia volante nel caso in cui una delle funi si spezzasse. In tal caso un sistema di molle in acciaio spingeva un bastone di ferro sotto il piano inferiore della sedia, negli incastri di una scaletta che scendeva lungo le pareti della gabbia contenitiva e l’ascensore si arrestava. Per avvertire gli addetti all’ascensore quando questo giungeva a un piano, fu realizzato un indice con una lancetta collegata alla sedia con il fil di ferro: man mano che la sedia saliva o scendeva, l’indice indicava a quale piano si trovasse.
