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Scopri di più: Retrostanze dell’Appartamento del Re 

GLI AMBIENTI DI SERVIZIO E DI RICEVIMENTO

La Stanza della Guardaroba del Re è ubicata alle spalle della stanza che nel Settecento veniva utilizzata come sala del Consiglio. La denominazione con cui è registrata nell’antico inventario del 1799,  suggerisce l’idea che qui si conservassero gli abiti indossati dal re nelle varie occasioni private e di rappresentanza. Difatti, la sala era arredata con diverse tipologie di armadi. 

Segue la Divisione dove dorme l’aiutante del Re, ambiente situato sul retro della sala dell’Inverno, indicata negli antichi inventari come la stanza dove il re si vestiva e si spogliava. È probabile, dunque, che qui trovasse sistemazione il personale dedicato alla cura personale del sovrano, che lo aiutava nella pratica quotidiana della vestizione. 

La Stanza da Biliardo era collegata con un passetto alla sala dell’Autunno e utilizzata alla fine del Settecento come sala da gioco del re e dei suoi ospiti: era provvista di buche in rete metallica che si aprivano nelle mattonelle del pavimento, suggerendo quindi l’idea di un biliardo da terra, poi distrutto. Vi erano 14 lumi in stagno dorato per l’illuminazione, tutto l’occorrente per il gioco, tre tavolini per il gioco del tresette, sgabelli in legno con relativi poggiapiedi lungo il perimetro della stanza. Alle pareti erano esposte stampe con i disegni del Real Palazzo e dei siti Reali. Le pareti della sala sono ancora oggi decorate ad affresco con pitture a monocromo raffiguranti trofei, corone di alloro con profili, palme e festoni. 

Le pareti della Seconda anticamera verso il cortile, collegata all’Oratorio del Re e alla sala dell’Estate in origine dedicata alle udienze, ospitavano diversi quadri tra cui due grandi tele del pittore Francesco Giuseppe Casanova, raffiguranti il re Ferdinando IV a cavallo in una caccia al cinghiale e in una caccia alle volpi, realizzate durante il viaggio dei sovrani presso la corte di Vienna. La caccia era attività particolarmente apprezzata dai reali e praticata sin da piccoli, perché dimostrava il coraggio e le capacità guerresche della dinastia. Altri dipinti raffiguranti architetture e fiori e frutta decoravano le pareti di questa grande sala. Completavano l’arredamento tavoli e sgabelli. 

La Prima anticamera verso il cortile, collegata alla prima anticamera a Mezzogiorno ora nota come sala della Primavera, alla fine del Settecento era riccamente arredata con 19 quadri di cacce e di fiori e frutta alle pareti, tre tavolini bianchi con profili dorati e piano in marmo verde di Calabria, una cassa, due bauli e due stipetti bassi, dodici sgabelli. 

 

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