Intervento di restauro di tre dipinti su tela realizzati a soffitto nella Real Tenuta di San Silvestro
-
StatoIn Corso
-
Data di inizio02/2025
-
Data di fine10/2025
-
TipologiaIntervento conservativo
-
SponsorizzazioneNon disponibile


Nel mese di febbraio 2025 sono iniziati ad opera della Magistri s.r.l. gli interventi conservativi riguardanti i tre dipinti su tela a soffitto del Real Casino all’interno della Real Tenuta del Bosco di S. Silvestro.
Si tratta delle tele policrome che decorano il soffitto della “Sala Gialla”, sala “Bacco e Arianna” e “Sala di Diana cacciatrice”, databili ai primi anni del XIX secolo. Le opere si presentavano in cattivo stato di conservazione, con perdita di funzionalità degli ancoraggi che le assicuravano alla struttura lignea delle volte, con ossidazione degli elementi e lacerazioni della tela in corrispondenza degli stessi: se nel caso della Sala Gialla e della Sala di Diana questo fenomeno di degrado era di gravità ancora contenuta, nella sala di Bacco e Arianna esso era progredito fino a causare il distacco quasi totale della tela a soffitto, ancorata unicamente nelle fasce perimetrali e deformata con spanciamento verso il suolo fino all’altezza di circa un metro e mezzo. Accanto a questo aspetto, si riscontravano anche gore di umidità, alterazione cromatica delle superfici pittoriche, distacchi di preparazione e pellicola pittorica, lacune, lacerazioni e strappi.
Si è deciso di svolgere l’intervento conservativo sulle due tele ancora adese al soffitto direttamente in loco, senza rimuoverle dal proprio telaio; la tela di Bacco e Arianna, invece, è stata sottoposta a smontaggio e movimentazione in un laboratorio esterno e verrà ricollocata al termine dell’intervento.
Soffermandosi su quest’ultima, si è quindi innanzitutto effettuato un preconsolidamento della tela ed un fissaggio della pellicola pittorica tramite applicazione a pennello di mentolo, un alcool estratto dagli oli essenziali della menta con leggere capacità adesive e caratteristica di sublimazione.
Durante la fase di smontaggio, è stato possibile studiare la tela di Bacco e Arianna: si è così ipotizzato che essa sia stata composta a partire da diverse porzioni di tela ancorate al telaio a soffitto, poi cucite l’una con l’altra, e infine dipinta quando si trovava già in opera. Si è così scelto di suddividere il dipinto in sezioni per il trasporto, seguendo le stesse cuciture proprie dell’opera. Si è così posizionato un telo protettivo, fissato al perimetro della sala tramite tasselli rimovibili e alzato e abbassato tramite un sistema di carrucole e contrappesi; esso è stato sollevato fino ad accostarsi alla superficie della tela così da darvi sostegno, mentre gli operatori specializzati procedevano con il taglio delle sezioni individuate. Ciascuna porzione è stata calata con discesa lenta e controllata a terra, dove erano stati posizionati teli a protezione e isolamento tra pavimento e dipinto. Si è quindi effettuata una pulitura a secco del retro della tela mediante pennellesse e aspiratori, onde rimuovere la maggior parte dell’ingente deposito incoerente di polvere, particellato vario e guano, quindi si è proseguito con l’arrotolamento delle diverse sezioni di dipinti con l’ausilio di rulli mobili di dimensioni adatte, interponendo tra il rullo e la tela a protezione di quest’ultima teli di tessuto-non-tessuto e film di poliestere monosiliconato. I dipinti così preparati sono stati affidati a un’impresa specializzata nella movimentazione delle opere d’arte e trasportati nel laboratorio della Magistri s.r.l., dove è in corso la fase di studio dell’opera e di svolgimento di prove preliminari.
Sono state svolte indagini diagnostiche conoscitive, svolte in concerto tra restauratori e diagnosti. In questo caso, si è deciso di eseguire la termografia dei due soffitti non soggetti a distacco, ovvero una indagine diagnostica non invasiva basata sull’acquisizione di immagini nell’infrarosso tramite termocamera; questa indagine, in fase di elaborazione, permetterà di verificare la morfologia e le componenti strutturali delle volte, così da avere una solida base oggettiva su cui mettere a punto con precisione gli interventi di riancoraggio. Per motivo simile si è scelto di eseguire prove di resistografia, ovvero un’indagine finalizzata a testare la consistenza del legno in vari punti delle volte delle tre sale. Sono inoltre stati prelevati tre microprelievi, scelti in punti significativi per il materiale ma non per la lettura dell’opera, per analizzare la tecnica esecutiva e materiali costitutivi dei tre dipinti.