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Mostra «Viaggio in Italia. I paesaggi dell’Ottocento dai Macchiaioli ai Simbolisti». Il dipinto di Nicola Palizzi delle collezioni della Reggia in prestito al Museo di Arte Contemporanea di Trento e Rovereto dal 21 aprile al 26 agosto 2018

E’ stata consegnata al Mart di Rovereto l’opera appartenente alle collezioni della Reggia Melfi distrutta dal terremoto del 14 agosto 1851 di Nicola Palizzi (Vasto, Abruzzo, 1820 – Napoli, 1870), che verrà esposta nella mostra «Viaggio in Italia. I paesaggi dell’Ottocento dai Macchiaioli ai Simbolisti» in programma dal 21 aprile al 26 agosto 2018.

Il dipinto è una replica, arricchita di particolari e personaggi, dell’opera conservata al Museo Civico di Vasto eseguita subito dopo il terremoto che colpì la Basilicata il 14 agosto 1851. Il sisma, pari al decimo grado della scala Mercalli, ebbe il suo epicentro proprio a Melfi, città in provincia di Potenza.

L’autore del dipinto Nicola Palizzi affianca alla produzione accademica studi dal vero e dipinti di cronaca. Forse per questo – come racconta Francis Napier – si reca a Melfi, ormai tentunenne, per effettuare dal vero alcuni schizzi per documentare i danni del terremoto. Nasce così una prima versione del dipinto, oggi conservata a Vasto. La seconda versione fu evidentemente realizzata dopo il 15 settembre 1851, quando il re Ferdinando II di Borbone si recò a Melfi per rendersi personalmente conto della situazione e decidere il da farsi.

Nicola Palizzi (Vasto, 1820 – Napoli, 1870) Melfi distrutta dal terremoto del 14 agosto 1851 olio su tela, cm 96 x 126
inv. n. 41 [1874]; n. 736 [1905]; n. 1319 [1951- 52]; n. 917 [1977-78]
Iscrizione: in basso a destra
«Melfi distrutta dal terremoto del 14 agosto 1851 »
Caserta, Palazzo Reale

In primo piano sono raffigurate le rovine di una parte della città, costeggiata da una strada sterrata a ridosso della cinta muraria, mentre sullo sfondo si intravede il castello. La strada, semideserta nella prima versione del dipinto, è ora lo spazio percorso dal re ritratto a cavallo con il suo seguito, mentre valuta il da farsi.

La mostra, dedicata alla pittura dell’Ottocento, coinvolge numerosi prestiti di importanti istituzioni museali italiane e prestigiose raccolte private e il percorso espositivo ripercorre le principali esperienze di pittura del paesaggio in Italia, a partire dalle esperienze della Scuola di Posillipo all’inizio dell’Ottocento, e attraverso l’esperienza della pittura dei Macchiaioli in Toscana.

L’attività di prestito museale è per la Reggia di Caserta un’opportunità per aprire le porte del museo al territorio e al mondo, favorendo letture e riflessioni nuove sul conservato e rinsaldare la memoria storica. In questo caso il prestito punta a far conoscere l’orientamento veristico e documentario della pittura del Regno delle due Sicilie, erede della lezione hackertiana e aperto nel corso dell’Ottocento ai più aggiornati sviluppi della sperimentazione europea. Questo filone verista trovò nei fratelli Palizzi alcuni tra i suoi maggiori rappresentanti.

 

A cura di Maria Carmela Masi

Area Tutela Patrimonio Storico Artistico

Responsabile Giuseppe Oreste Graziano

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