Il 27 e 28 settembre va in scena la Notte Europea dei Ricercatori

Sharper – SHaring Researchers’ Passions for Evidences and Resilience ovvero “condividere le passioni dei ricercatori, per il coinvolgimento e la responsabilità” – è un progetto nazionale che coinvolge dodici città capoluogo di provincia in 8 diverse regioni. Il progetto nella Reggia di Caserta è coordinato dall’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” che quest’anno parteciperà con tutti i suoi Dipartimenti. Il primo cortile, venerdì 27 settembre dalle 19 alle 23.30 e sabato dalle 9 alle 13, sarà animato da decine di ricercatori per scoprire la bellezza della matematica, osservare il cielo e le sue meraviglie, scoprire le ultime frontiere della biologia, esplorare i meandri della psiche, avventurarsi nel mondo della domotica e della robotica, fare un viaggio nella letteratura o sulla scena di un crimine.
I Laboratori di Restauro per i Beni Storico/Artistici e per i Beni Archivistici e Librari della Reggia di Caserta saranno parte attiva del progetto Sharper con “Oltre il visibile: Diagnostica e ricerca sui beni culturali”. Sotto la lente di ingrandimento dei restauratori del Palazzo vanvitelliano due quadri, ‘La veduta della città di Acireale’ di Emanuele Grasso (1789-1853) del 1832, affresco su tavola, e ‘Senza titolo’ di Clara Spinelli, del 1783, pastello su tela e due volumi, conservati presso l’Archivio Storico della Reggia. Durante l’esposizione sono previste delle dimostrazioni di analisi in XRF (fluorescenza ai raggi X) e Raggi UV con strumentazione portatile da eseguire sulle opere in loco. Ai restauratori della Reggia si affiancheranno i fisici del CIRCE (Center for Isotopic Research on the Cultural and Environmental Heritage) di Caserta.
Parteciperanno al progetto Sharper Questura di Caserta, Infn, Cira, Cnr, Arpac, Umac, Innova, Inaf e il Planetario di Caserta.
Sabato 28 settembre, a partire dalle 10, anche il vestibolo superiore farà da splendida cornice agli eventi in programma. I ricercatori Neuromed, la rete I.R.C.C.S. delle Neuroscienze, l’Associazione Parkinzone e il Centro per la Scena Contemporanea presenteranno Dance Well nell’ambito del progetto B-Future. L’iniziativa avrà come protagonisti i malati di Parkinson, impegnati nella pratica artistica della danza, che gli studi scientifici più recenti hanno mostrato capace di avere effetti positivi sui sintomi e sulla qualità di vita delle persone affette da questa patologia.
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