Giornata mondiale del libro 2021 | I libri di Maria Carolina

Per la Giornata mondiale del libro, proponiamo uno dei pochissimi esemplari conservati presso la nostra Biblioteca Palatina che faceva parte della biblioteca personale della Regina Maria Carolina d’Asburgo. Una raccolta di libri, prevalentemente in lingua tedesca, che la sovrana si faceva spedire direttamente dalla sua terra natìa. Per scaricare l’approfondimento in pdf, qui.
«Vous n’oublié jamais d’etre née Allemande», sono le parole con cui Maria Teresa d’Austria[1] (1717 – 1780), madre di Maria Carolina d’Asburgo (1752 – 1814), congeda la figlia, quando quest’ultima lasciò l’austera corte viennese per diventare Regina del Regno di Napoli, nel maggio del 1768.
Fedele a questo precetto, la nuova regina di Napoli, formò una raccolta di libri personali, prevalentemente in lingua tedesca, che si faceva spedire direttamente dalla sua terra natia, i quali erano originariamente conservati nella seconda sala della Biblioteca Palatina della Reggia di Caserta, «in leggiadri mobili laccati di bianco e verde con profilature dorate»[2] andati perduti.
La raccolta di libri tedeschi di Maria Carolina[3] si distingue per l’uso di una semplice legatura editoriale di cartoncino rigido azzurro. Testimonianze dirette sulla raccolta ci sono riferite da Johann Isaak von Gerning (1767 – 1837), collezionista e diplomatico tedesco, e da August von Kotzebue (1761 – 1819), scrittore e drammaturgo, entrambi autorevoli membri della corte. Il von Kotzebue, riferisce in uno dei suoi resoconti, che la collezione di libri di Maria Carolina lasciò Napoli, insieme ai sovrani, a seguito della rivoluzione del 1799. La raccolta seguì la regina, prima a Palermo, dove i Borbone si ritirarono in un forzato quanto momentaneo esilio, e poi a Vienna, durante il lungo soggiorno della regina, tra l’estate del 1800 e quella del 1802[4]. Altre testimonianze invece ci inducono a pensare che la collezione non lasciò mai Napoli: in una relazione[5] del prefetto della Biblioteca della Croce di Palazzo[6], l’abate Romanelli, inviata al Ministero dell’Interno nel giugno del 1815, emergono, tra l’altro, informazioni su 32 casse di libri pertinenti al Real Palazzo, un terzo delle quali doveva contenere i libri tedeschi di Maria Carolina[7].
La collezione libraria di Maria Carolina costituisce un’attendibile testimonianza di storia dell’editoria dell’ultimo quarto del Settecento in Austria e Germania, che restituisce i gusti e gli interessi letterari secondo la moda, il costume e gli orientamenti culturali dell’epoca. Nell’esaminare la raccolta, Benedetto Croce, la definì composta da «romanzetti, romanzacci e libercoli»[8]; un giudizio ampiamente rivisto da studi più recenti, che hanno individuato nella biblioteca di Maria Carolina un variegato microcosmo di opere letterarie che spaziano su vari generi. Abbiamo il genere del “romanzo”, che trova le sue prime affermazioni tra il grande pubblico di lettori proprio alla fine del settecento, ed è destinato a diventare il genere di maggior successo in Europa nei decenni a venire. In riferimento a questo genere letterario nella collezione di Maria Carolina sono presenti opere dal gusto marcatamente romantico. Infatti, accanto a celebri e meno celebri talenti nazionali, quali Goethe e Schiller, compare nella raccolta una cospicua rappresentanza di autori francesi, ma anche inglesi e italiani, debitamente tradotti.
Cospicue sono le opere che hanno come tema il “viaggio”, a documentare anche in questo caso un genere all’epoca tra i più diffusi e apprezzati, che ha tra i suoi più autorevoli rappresentanti i viaggiatori del Grand Tour.
Più esiguo è lo spazio dato ad estetica e filosofia, dove si distinguono gli scritti di Kant, Fichte, Bacon, Locke e Hume; mentre è ampiamente rappresentata la trattatistica politica, storica, giuridico-economica oltre ad opere di carattere scientifico che vanno dalla zoologia alla botanica, alla anatomia, alla geografia, alla geologia, corredate spesso da schemi e tabelle riepilogative.
Infine, è interessante notare la presenza di una discreta quantità di opere di carattere pedagogico e divulgativo, calate nella realtà della vita scolastica e familiare. Alcune di queste opere presentano chiari segni di consunzione dovuti all’uso frequente. Queste, quasi certamente, sono state nelle mani della regina; d’altronde è noto che Maria Carolina curava molto l’educazione dei figli.
Proprio a quest’ultima categoria appartiene l’opera: Bilderbuch für Kinder : enthaltend eine angenehme Sammlung von Thieren, Pflanzen […], edita a Weimar tra il 1792 e il 1830. L’autore, Friedrich Justin Bertuch[9] (1747 – 1822), prima scrittore e poi editore, rappresenta efficacemente il clima culturale della città di Weimar tra la fine del settecento e l’inizio dell’ottocento, e questa è sicuramente una delle sue opere di maggior successo: un’opera a sfondo didattico di proporzioni monumentali[10]. Come suggerisce lo stesso titolo[11], si tratta di un’opera per fanciulli, edita in diverse edizioni e in migliaia di esemplari dalla Landes Industrie Comptoir (la casa editrice fondata dallo stesso Bertuch nel 1791), corredata di 6000 tavole illustrative (incisioni su rame), pubblicata in 12 volumi con cadenza mensile, e incentrata su diversi campi del sapere umano: dalle scienze naturali alla storia. Con il suo lavoro di editore, il Bertuch, rese accessibili al grande pubblico innumerevoli opere. L’esemplare[12] del Bilderbuch für Kinder della Biblioteca Palatina della Reggia, è una delle pochissime opere, di quelle appartenenti al nucleo originario della Biblioteca di Maria Carolina, ancora conservate presso la sede di Palazzo Reale di Caserta. L’opera è mutila, dei dodici volumi complessivi, se ne conservano solo quattro. Ogni volume presenta una nota manoscritta che riporta la dedica alla Principessa Carolina Luisa di Sassonia Weimar Eisenach (1786-1816), che recita «Libri figurati per fanciulli dedicati a S.A.R. la Principessa D. Carolina di Sassonia».
La scelta della Reggia, di presentare quest’opera nelle celebrazioni della Giornata Internazionale del Libro, vuole dare uno sguardo in profondità in quella che può essere considerata «una libreria dell’epoca»[13] che rappresenta uno spaccato dell’offerta editoriale proposta alla fine del XVIII sec. in cui venivano selezionati i libri che si volevano leggere.
[1] A.von Arneth, Geschichte Maria Theresa’s. Wien, W.Braumüller, 1863-79, Bd 7, s.552.
[2] G. de Nitto, Biblioteca Palatina. Palazzo Reale di Caserta, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1994.
[3] Si veda: B. Croce, La Biblioteca di Maria Carolina d’Austria Regina di Napoli, in «La Critica», 32 (1934); L. Tresoldi, La Biblioteca privata di Maria Carolina d’Austria regina di Napoli. Cenni storici. Roma: Bulzoni, s.a. [ma 1972]; G. de Nitto, Biblioteca Palatina Palazzo Reale Caserta, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1994; M. Andria e P. Zito, I libri di Maria Carolina d’Austria, nel sito web della Biblioteca Nazionale di Napoli: www.bnnonline.it/Percorsibibliografici/Ilibridi Maria Carolina.
[4] M. Andria e P. Zito, I libri di Maria Carolina d’Austria, cit.
[5] Il documento è stato pubblicato da V.Trombetta, Storia e cultura delle biblioteche napoletane. Librerie private, istituzioni francesi e borboniche, strutture postunitarie. Napoli: Vivarium, 2002, p. 250.
[6] «Biblioteca creata da Gioacchino Murat in gran parte con i fondi librari dei conventi soppressi», in G. de Nitto, Biblioteca Palatina Palazzo Reale Caserta, cit.,p. 19
[7] V.Trombetta, Storia e cultura delle biblioteche napoletane. Librerie private, istituzioni francesi e borboniche, strutture postunitarie. Napoli: Vivarium, 2002, p. 250.
[8] B. Croce, La Biblioteca di Maria Carolina d’Austria Regina di Napoli, in «La Critica», 32 (1934), p. 71.
[9] Su Friedrich Justin Bertuch: https://www.treccani.it/enciclopedia/friedrich-justin-bertuch_%28Enciclopedia-Italiana%29/;
[10] W. Benjamin, Figure dell’infanzia. Educazione, letteratura, immaginario. A cura di Francesco Cappa e Martino Negri, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2012.
[11] [Traduzione del titolo: Libro illustrato per bambini: contenente una piacevole collezione di animali, piante, fiori, frutti, minerali, costumi e tutti i tipi di altri oggetti didattici dai regni della natura, delle arti e delle scienze; tutti scelti tra i migliori originali, incisi e accompagnati da una breve spiegazione scientifica adeguata alle capacità di un bambino / di F. J. Bertuch].
[12] Nota bibliografica: F. J. Bertuch, Bilderbuch für Kinder : enthaltend eine angenehme Sammlung von Thieren, Pflanzen, Blumen, Früchten, Mineralien, Trachten und allerhand andern unterrichtenden Gegenständen aus dem Reiche der Natur, der Künste und Wissenschaften; alle nach den besten Originalen gewählt, gestochen, und mit einer kurzen wissenschaftlichen, und den Verstandes-Kräften eines Kindes angemessenen Erklärung begleitet / von F. J. Bertuch, Weimar, Im Verlage des Landes-Industrie-Comptoirs,1792-1798, 4 v. : 270 tav. ill. ; 4° (26cm).
[13] M. Andria e P. Zito, I libri di Maria Carolina d’Austria, nel sito web della Biblioteca Nazionale di Napoli: www.bnnonline.it/Percorsi bibliografici/I libri di Maria Carolina”.
Con la collaborazione del prof. Giuseppe de Nitto | Consulente Scientifico Biblioteca Palatina della Reggia di Caserta