Dal ponte di Ercole aveva inizio la via d’acqua, concepita come una teoria ininterrotta di parterre, vasche e bacini fiancheggiati da due viali a loro volta delimitati da filari di lecci sagomati. Da questa area terrazzata la vista mozzafiato del Palazzo Reale da un lato, della via d’acqua dall’altro. La prima fontana che si incontra è la
Fontana dei mostri marini o dei delfini, così chiamata perché l'acqua fuoriesce dalle bocche di tre grossi mostri marini scolpiti in pietra. La seconda fontana,
Fontana di Eolo, è costituita da un'ampia esedra nella quale si aprono numerose
caverne che simulano la dimora dei venti, rappresentati da statue di "zefiri". La
Fontana di Cerere o
zampilliera, progettata secondo il gusto rinascimentale, fu dotata dei tipici scherzi d’acqua utilizzati per bagnare i visitatori ignari e per consentire di rinfrescarsi durante il periodo estivo.
La fontana di Cerere rappresenta la fecondità della Sicilia e nell'ultima fontana è rappresentato il mito di Venere e Adone, narrato da Ovidio nelle
Metamorfosi.